#33 — Scoperte casuali (ft. Rocco Rossitto)
Mappe, link, puntini, parole e una sera di tanti anni fa dove per la prima volta, casualmente, scoprii la parola "serendipity".
Ciao, sono Rocco Rossitto e ho avuto quarant’anni, ma poi ho smesso.
Qui ci andava una bio, ma poco importa l’ho cancellata. Ci becchiamo in giro* in rete se ti va ;-)
Serendipità
Flash back: sarà il 2000, 2001 al massimo. In una casa romana di quelle con le finestrelle a livello di terra ci sono 4 studentə universitarə che fanno festa dopo cena. Non scorrono fiumi di droge, non c’è sesso, c’è poco alcool, c’è un po’ di musica e c’è anche un bel po’ di stupidera. Ad un certo punto qualcunə mette su un CD. Quel compact disk è Serendipity della PFM. Quella è stata la prima volta, a mia memoria, che ho incrociato, in una maniera del tutto casuale, la parola che definisce proprio “la capacità o fortuna di fare per caso inattese e felici scoperte”.
Dice la Treccani:
serendipità s. f. [dall’ingl. serendipity, coniato (1754) dallo scrittore ingl. Horace Walpole che lo trasse dal titolo della fiaba The three princes of Serendip: era questo l’antico nome dell’isola di Ceylon, l’odierno Srī Lanka], letter. – La capacità o fortuna di fare per caso inattese e felici scoperte, spec. in campo scientifico, mentre si sta cercando altro.
Ecco, per me la serendipità è il piacere di fare scoperte in modo del tutto casuale ed è uno dei piaceri che più mi interessa ricercare e stimolare.
Per questo dal 24 marzo del 2014 porto avanti una newsletter che ha per titolo “Una cosa al giorno” e che ha per sua natura quella di linkare una sola cosa con la speranza di far scoprire qualcosa di nuovo in chi cliccherà (spoiler: non sempre ci riesco).
Per questo, per festeggiare i dieci anni di quella newsletter (che arrivano a breve) ho raccolto una ampia selezione di cose segnalate lungo tutti questi anni per farne un libro che si chiama “PERDERSI IN RETE. Guida pratica per persone curiose”. Si scarica gratuitamente seguendo il link e dentro ci sono un sacco di cose da scoprire, casualmente.
Se ne vuoi un assaggio puoi anche ascoltarmi su una puntata di Hacking Creativity dove ne segnalo 10 tra quelli pubblicati.
Alcune delle cose che ho scoperto (relativamente di recente):
Il concetto di Plenitudine Digitale del professor Bolter
“La sensazione di chi naviga il sistema dei media contemporaneo è spesso quella di chi è sommerso, sopraffatto dall’enorme molteplicità di stimoli. In due parole: plenitudine digitale.”
Per approfondire: intervista a Bolter su Link Idee per la Tv e il suo saggio del 2020.
Spìnno
“In greco antico la parola σπάνις sta a indicare la mancanza, da cui deriva il desiderio smodato di qualcosa. E sembra provenire da questa radice la smania tipicamente isolana che assale quando si parla di cibo o desiderio sessuale: spinno, appunto.”
L’isola in questione è la mia Sicilia e la parola è una delle oltre 150 che compone “Abecedario Siciliano” scritto da Roberto Alajmo. L’ho letto con molto gusto e trovato tante parole che compongono il mio alfabeto emotivo. Ma ho trovato anche qualche termine che non conoscevo. C’ho scritto un breve post sul mio blog.
La palazzina Laf
Sono andato al cinema non sapendo molto del film e durante la visione pensavo fosse una storia di fantasia. Invece è vero, la Palazzina Laf è esistita veramente ed è stata una scoperta abbastanza turbante. Non spoilero nulla, il film merita molto. Qui c’è il trailer.
Puntino
“Un podcast di piccole storie strane, aneddoti e robe umane che esplora la relazione con linguaggio, contenuti e parole.”
Ogni volta non vedo l’ora esca una nuova puntata di “Puntino”: mi piace molto ciò che viene detto e come viene detto. Tutto fatto in casa: è una di quelle robette indie che quasi quasi speriamo non diventi mainstream così da non cambiare e rimanere sempre così.
La Mappa di Utopia
La disegnò il famoso cartografo Abraham Ortelius intorno al 1595-1596 e raffigura l’isola immaginaria presente nel testo scritto da Tommaso Moro. Qui trovi altre informazioni su questa mappa e nella pagina che si aprirà potrai cliccare sopra la mappa per vederla più grande.
Saluti finali
Nel curare questa newsletter mi sono imbattuto nella voce Wikipedia “The Three Princes of Serendip” scoprendo che:
“The Three Princes of Serendip is the English version of the story «Peregrinaggio di tre giovani figliuoli del re di Serendippo» published by Michele Tramezzino in Venice in 1557.”
Ecco, una cosa a cui mi dedicherò nelle prossime settimane, è quella di saperne di più su questo “Peregrinaggio di tre giovani figliuoli del re di Serendippo”.
* Per beccarmi in giro: Instagram, Substack.
Giulia — Nella mia “carriera” professionale c’è un prima e un dopo Rocco Rossitto. Che messa così, sembra quasi che sia una specie di messia. No, non preoccupatevi, anche Rocco ha i suoi difetti: come dice giustamente lui ha avuto quarant’anni, poi ha smesso, per dirne una. Però garantisco sulla prima affermazione, perchè dire di essere curiosi e non farci nulla con quella curiosità è uno spreco non da poco e lui la sua di curiosità non l’ha mai sprecata, anzi. Da anni lo osservo mentre da cose piccole crea cose grandi e da quelle grandi cose piccole, mai uguali l’una all’altra; collega tra loro mondi che sembrano difficili da collegare o che addirittura non esistono ancora; non si accontenta mai della superficie, continuando ogni giorno a cercare tutti gli angoli meno battuti di ciò che questo mondo virtuale, ma anche quello reale, ci offre. Dove poterlo guardare fare tutte queste cose, ve lo ha detto lui. Ora, però, andateci sul serio!
Intanto buon Natale,
G. (ft. Rocco Rossitto)
vabbè, potevi anche dire che sapevo volare <3 beh sono un po' in imbarazzo
Che combo!